La classe 2ASA vincitrice del Concorso IPAZIA (ASI- ESA) incontra Samatha Cristoforetti
Nel mese di giugno dell’anno scorso l’allora classe di 1ASA del Liceo Scientifico Enrico Fermi vinceva il Concorso Nazionale dell’Agenzia Spaziale Italiana. Avevano quindici anni, qualcuno ancora quattordici eppure lavorando nei pomeriggi, di sera, con impegno, con passione hanno sviluppato un Assistente Vocale per Samantha, allora impegnata nella missione Minerva. Hanno imparato a programmare microcomputer, ad istruire reti neurali, lavorare su sistemi operativi e software di intelligenza artificiale, hanno imparato a scrivere codice, a migliorarlo, a risolvere errori difficoltà e problemi, di tutti i generi. Questo a quattordici anni, dopo quasi due anni di pandemia.
Hanno imparato a lavorare insieme, a collaborare ed insieme hanno vinto.
Diverse ragazze della classe si sono impegnate in questa “cosa da maschi”, avvicinandosi con passione a discipline scientifiche e tecniche solitamente poco amate, superando la barriera che sembrava frapporsi fra loro e codici, software, hardware, computer, circuiti, le solite cose da Nerd. Dopo qualche mese tutto questo era ormai orgogliosamente nel loro patrimonio di conoscenze.
Tutto il gruppo dopo la vittoria sognava. Volevano incontrare Samantha Cristoforetti.
Samantha è tornata ad Ottobre dalla Stazione Spaziale Internazionale, ha dovuto riabituarsi a quello che per noi è normale: la Terra, con la sua gravità, atmosfera, con la sua fatica.
A Febbraio ci è stato comunicato che l’Agenzia Spaziale Europea consentiva a Samantha Cristoforetti di partecipare ad alcuni incontri in Italia. Poi l’incontro è diventato uno solo, unico: a Milano, il 13 Marzo.
Quel che sembrava lontano improvvisamente si stava realizzando. Siamo stati a Milano, al Museo della Scienza e della tecnologia, ospitati ed accolti dall’Agenzia Spaziale Italiana, assieme a studenti di scuole di tutta Italia, dalla Calabria, da Palermo, dalla Sardegna da Napoli, Roma, Bari, dalle Marche, tutti per Samantha.
Samantha ha incontrato gli studenti, i docenti che li avevano seguiti e sostenuti durante i progetti che erano spati sviluppati.
Durante il suo talk Samantha ha usato una metafora, il “Dream Gap”, la differenza tra i sogni, le aspettative che possono avere le ragazze e quelle che possono avere i ragazzi. Il Dream Gap esiste, ma si sta riducendo, speriamo, assottigliando, grazie all’esempio, alla forza, alla normalità che Samantha ha saputo comunicare. Ha esortato ragazzi e ragazze a dimenticare il Dream Gap a guardare al futuro, al loro futuro, li ha invitati a non dare importanza a coloro che frappongono ostacoli.
Un messaggio tranquillo, forte e chiaro e nessuno meglio di lei poteva comunicarlo.
Il Dream Gap si è sciolto naturalmente, come la lunga attesa, anche per i ragazzi della 1ASA ora 2ASA del Liceo Enrico Fermi che sono saliti sul palco con Samantha strappandole sorrisi ed autografi. Hanno avuto quel premio e quel riconoscimento cui aspiravano da mesi: incontrare Samantha.
La Missione Minerva è stata anche un po' loro.
Abbiamo tutti respirato futuro, speranza, grazie a Samantha e a tutti i ragazzi di tutte le scuole che l’hanno seguita nel corso della sua avventura nello Spazio. Anche noi eravamo un po' lì con lei.
Prof. Giuseppe Zampieri
Pubblicato il 18-03-2023